CLICK HERE FOR BLOGGER TEMPLATES AND MYSPACE LAYOUTS »
"Ciò che conta è l'abitudine di imparare ad amare"

(Jane Austen 1775-1817)

La poesia d'amore...

Lizzie: Mi chiedo chi abbia scoperto che la poesia ha il potere di scacciare l'amore.
Darcy: Credevo fosse il nutrimento dell'amore.
Lizzie: Se l'amore è deciso e vigoroso, può darsi. Ma se è solo una vaga inclinazione penso che un misero sonetto lo faccia morire di fame.
Darcy: Cosa raccomandate dunque per incoraggiare i sentimenti?
Lizzie: La danza. Persino se il cavaliere è appena passabile.

Tratto da Orgoglio e pregiudizio

giovedì 30 ottobre 2008

Autunno

L'autunno ha una malinconia dolciastra,
singolarmente struggente e gioiosa!

Il tempo dell'amore è passato,
il vento ne ha disperso
l'odore dolciastro.

Ora che le trombe squillino pure!

lunedì 27 ottobre 2008

Le illusioni perdute

Come se fosse amore,
ti curerei, ti rimarrei accanto senza parlare,
parole... parole che ad ogni modo si dissolvono
in gola prima di approdare sulle labbra;
eppure io saprei parlarti in silenzio
sapendo esattamente come fare.

Tra milioni di sospiri, come se fosse amore,
ti potrei accudire e mi risulterebbe particolarmente facile
farti ridere,
per vedere gli angoli dei tuoi occhi e delle tue labbra
arricciarsi amabilmente,
tendendo così a deliziosa smorfia.

Chissà, forse conosco la ricetta per renderti felice,
appagato, compiuto, chissà;
La mia ti pare presunzione?
Magari l'amore è presunzione, in certa misura!
Cosa siamo noi per giudicarlo come tale?

Come se fosse amore,
io ti amerei e accoglierei questo amore,
me che non ci pensavo affatto,
quale dono prezioso e inaspettato.

Come se fosse amore,
i miei occhi illuminati ti guarderebbero teneramente,
come se l'amore esistesse veramente a questo mondo.

Ma se l'amore non esistesse,
io tenterei e, infine, riuscirei a strappare alla realtà
quel piccolo, minuscolo spazio per amare,
per amarci finalmente.
Per rivendicare proprio l'amore,
un amore tutto nostro, senza paure.
E allora sì, l'amore diverrebbe una certezza
e sarebbe una nostra creatura...
concepita insieme, tu ed io.

Come se fosse amore.

28 febbraio 2007

(il titolo della poesia non era questo all'epoca... ma allora non potevo saperlo...)

venerdì 24 ottobre 2008

Elegia d'amore contraffatta

E' stata una notte lunghissima,
vuota di respiri.
Ho rincorso i tuoi occhi per lungo tempo
senza mai afferrarne lo sguardo, la luce.
Blackout.

La mia vita è in apnea:
affogo, affondo, annego;
non sono un delfino.
E' una notte lunga come un'apnea.
E' una notte breve come una storia d'amore
da favoletta "Harmony".

Sono la principessa e sono senza ranocchio.
La carezza serale di giugno mi solletica,
mi solletica con una piuma giammai strappata da ala d'angelo.
Giammai angelo!
Un limbo in cui mi dibatto misericordiosa
alla ricerca di redenzione, fuga, salvifica pietà.
Un limbo asciutto dalla contaminazione del sentimento.

Non sarebbe più semplice ignorare la felicità e
stabilizzarsi comodamente in un limbo privo di emozioni
e sensazioni, in cui la passione è sconosciuta?

I poeti non sono mai felici:
non scriverebbero poesie, altrimenti, si dice;
sarà vero? Io non so, io non so...
Ma io sono prosa imprestata ai versi poetici.
Fatemi tornare analfabeta, è una supplica:
almeno queste emozioni di strazio non avrebbero nome.
Ma i miei Dei non mi ascoltano!
Ma le mie Muse non vogliono sentire ragione!
Sciocchi Dei, sciocchi!
Ditemi, l'amor tormentato di poeta-anima persa
ingrossa il vostro curriculum?
Ma io non sono Tibullo, Sulpicia o Saffo!

Mie Muse, diseredatemi pure!
Punitemi con orecchie d'asino,
rimandatemi a settembre.

Eppure, sì, mi sia consentito di terminare
questi miei versi di poetessa impostora:
questa poesia è stata scritta al buio,
dinanzi la finestra, la radio parla note inglesi,
in solitudine picchio la penna geroglifica
sul foglio di carta d'argilla, pessima qualità.

Poesia scritta in un buio color solitudine
che poteva essere giorno.
Tu, sì, mi rivolgo a te!
Lo sai chi sei, lo sai che sei tu.
Ecco le parole che ti appartengono
per diritto dinastico
e io te le appiccico addosso.
Malauguratamente amo.
Te.
E tu non sai. Ma sai ogni cosa.
Sai. Sai. Sai.
Ogni cosa.
Sei cieco e sordo.
Ci vedi e ci senti benissimo.

Leggi ogni curva di queste lettere
che si fanno parole per te.
Leggile!
E se mi comprenderai...
Le mie Muse mi offriranno ottime referenze!

E' stata una notte lunghissima,
e si è fatto già mattino.

Così presto?

(poesia scritta e postata in estate nell'altro blog, a grandi linee i suoi versi sono ancora attuali, nonostante i mesi passati e nonostante qualche piccolo cambiamento avvenuto nel frattempo... ma grosso modo è ancora attuale, credetemi: sono tutt'ora la principessa senza ranocchio...)

martedì 21 ottobre 2008

Angelo custode da combattimento

Volevo dirtelo: il tuo angelo è accanto a me,
mi fa compagnia durante la fredda insonnia del mio vivere.
L'angelo che tu hai invocato per il mio cuore
è giunto qui.

Tu gli hai indicato la strada, percorso dolciastro e autunnale,
e lui ha tracciato la direzione confidando nella sua fama di aggiusta-cuori!
Il primo vento autunnale è la mia annunciazione lieta,
vedendolo non potevo dubitare che fosse il tuo messaggero,
le ali ben nascoste e l'aria un po' svagata mi hanno rivelato
qualsiasi segreto.

E' stato accolto come un vecchio amico atteso a lungo:
la nostra pare una rimpatriata di anime appena conosciute!
Il mio cuore trema a fasi alterne, l'angelo ne blocca qualche battito
e io gli sono grata per questo servigio.

Mi ha svelato la sua missione, che tu mi avevi preannunciato anzitempo:
sarà il mio angelo custode designato, un cuor di leone,
che tramuterà il suo corpo in scudo,
corazza di muscoli e compassione,
per difendere il mio piccolo cuore dal male,
dal male degli uomini che amerò immeritatamente!

Occhi commossi e volontà di ferro,
lui è il mio angelo custode guerriero
da te chiamato in causa, una notte d'autunno.
D'ora in avanti vigilerà sul mio sentimento e sulla mia poesia
per farli tornare immacolati dal peccato di essere stati
offesi da un amore tradito.

Te lo dico sottovoce, il tuo angelo è con me
e il vento e il sole di una stagione frizzante
ne svelano la presenza.

Rigiro tra le mani una sua piuma,
quasi distratto, casuale cimelio offerto proprio a me
che sono una scrittrice!
Gioco con la piuma e sono un po' meno sola:
la piuma sul cuore è quasi un sospiro di meno.

(poesia ispirata dalle parole di consolazione di un caro amico... e con infinita gratitudine gli dedico questi versi, che sono scaturiti grazie alla sua sensibilità!)

venerdì 17 ottobre 2008

Paesaggio campestre

La campagna è fresca di pioggia,
verde e gialla di un Cézanne ancora mai dipinto,
mostra tutta l'accogliente letizia di un autunno campestre e discreto.

La poesia è soave e la fragile potenza del suo Verbo
alleva i miei sensi.

Mi pare lo scorcio di una diversa epoca:
un Ottocento romantico che ho incontrato
in pagine di rara bellezza!

Me ne sento parte,
di questa natura campestre:
contaminazione quasi d'annunziana
tra forma umana e flora e fauna;
ora io lo sono!

Come un elfo di bosco,
che la natura ha addestrato
a far vivere accanto a sé.
Come un elfo di bosco...
che è il mio stesso nome!

La campagna è gioviale,
ha il sorriso innocente di creature,
il sonno leggero e riposa teneramente.

Oh! Questa brughiera incantata e dal carattere mite
ha rapito una parte di me!
Questa miracolosa brughiera di parole con il suo Verbo
intrattiene le mie gioie e i miei tormenti...

(poesia composta nel pomeriggio, di ritorno dalla presentazione del mio romanzo in quel della Ciociaria...)

lunedì 13 ottobre 2008

Le parole tue e mie

Quanta dolcezza, è quasi notte, è quasi luna, quanta dolcezza.
Ma non di notte, non di luna estranea e distratta!
Questa dolcezza che fiorisce nel dramma è un dono delle tue parole:
parole tue ma mie, nella leggerezza della tua sensibilità
si posano sul peso del mio sconforto, come una piuma,
e ciò che mi opprime ora fluttua assieme alla luna e alla notte.

E sono sveglia. E sto dormendo!
Le parole tue e mie, mi ninnano fino al mattino.
Quanta dolcezza, quanto prodigio!

Le parole tue e mie.

venerdì 10 ottobre 2008

Amnesia

Mi capita di vivere,
in questi giorni insensibili,
come se tu non fossi mai esistito.

Forse ti ho immaginato.

L'indolenza di queste ore
mi pare che corrisponda
all'inconsistenza del tuo spettro!

Forse il mio cuore sbaglia
nel suo ostinarsi a volerti reale...
Magari la mia mente ne sa più di lui:
avendoti già quasi rimosso
a tratti...
Un'amnesia di te simile a eutanasia,
non solo per assonanza o rima.

Forse la mia mente dimentica ha compreso ogni cosa:
che comandi, allora, anche al cuore
di sradicarti dalle sue profonde radici!
Che gli ordini di cancellarti!

O quantomeno che possa illudere il mio cuore
della tua mancata esistenza...
Poiché tale illusione
ha convinto con falso successo la mia memoria!

martedì 7 ottobre 2008

Deflagrazione di una stella nel petto

Ho il petto vuoto.
Un buco nero di meteora, di supernova esplosa,
una stella oscurata.

Mi è esploso un buco nero nel centro del petto.
Sono una carcassa di stella, di cuore, di comete spezzate
oscurate negli occhi.

Sono una carcassa di stella, assolutamente inutile.

venerdì 3 ottobre 2008

Te stesso, distrattamente

Mi accarezza le lacrime il tempo che scorre,
sarai più distante da me?
Distrattamente dimenticato.

Distrattamente te stesso,
per quello che può importare esserlo.