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"Ciò che conta è l'abitudine di imparare ad amare"

(Jane Austen 1775-1817)

La poesia d'amore...

Lizzie: Mi chiedo chi abbia scoperto che la poesia ha il potere di scacciare l'amore.
Darcy: Credevo fosse il nutrimento dell'amore.
Lizzie: Se l'amore è deciso e vigoroso, può darsi. Ma se è solo una vaga inclinazione penso che un misero sonetto lo faccia morire di fame.
Darcy: Cosa raccomandate dunque per incoraggiare i sentimenti?
Lizzie: La danza. Persino se il cavaliere è appena passabile.

Tratto da Orgoglio e pregiudizio

giovedì 16 aprile 2009

Creazione: Eva e Adamo

Guardo gli occhi dell'uomo.
L'uomo guarda i miei occhi.
Per la prima volta.
L'inizio, come l'inizio del Creato.
L'uomo mi osserva, mi scruta.
Io osservo, scruto l'uomo.

Conosciamo lo stesso segreto.

23 maggio 2007

Attenzione! Devo assentarmi dal web per alcuni giorni causa presunta rottura del computer (leggete qui), ritornerò online quanto prima!

lunedì 6 aprile 2009

La danza della distruzione

L'Apocalisse.

Trema.
Trema.
Trema.

La terra.
Il mio cuore.
Il pianto dei bimbi.

Trema.
Trema.
Trema.

La terra ballerina c'invita al suo banchetto di morte.
Alla sua celebrazione del dolore.
Al Giudizio Universale.

Che Dio ci aiuti.

Macerie.
Macerie.
Macerie.

Soffocano gli innocenti sotto calcinacci di sangue di polvere.
Soffrono le genti colpevoli di niente,
colpevoli per colpa di una geografia impazzita che non ha pietà:
allunga il suo passo e distrugge ogni cosa.

I bimbi non piangono più.
Se almeno piangessero...
Sarebbe un pianto di vita, di scampo, di salvezza.
I bimbi non piangono più.

Trema la terra.
Negli occhi impresso per sempre l'orrore,
nelle orecchie impresso il frastuono,
nel cuore impresso l'ultimo respiro.

Macerie.
Un altro tremolio.
Macerie.
Un altro tremolio.
Sopravvissuti.
Speranza.
Un numero di morte riecheggia.

Il silenzio mi rompe i timpani.
Non un pianto di bimbo a ridarmi la vita.
Dove siete bambini che piangete?
Piangete e gridate che siete vivi,
non arrendetevi a quelle macerie demoniache.

La testa mi duole.
Ho il sisma in testa,
ho il sisma nel cuore,
ho il sisma negli occhi.

Che Dio ci aiuti.

Perché tale tragedia?
Quale colpa?
Solo una geografia senza cuore è colpevole:
ma i suoi errori verranno pagati da innocenti.

Guardo a ieri, ancora non sapevo nulla,
quando la terra era nostra amica.
Vorrei tornare all'istante dell'innocenza,
quando credevo che la terra sotto i piedi
mai mi sarebbe venuta a mancare.
Ma ora solo una voragine di sangue e polvere mi sostiene.

Gaia, perché ci hai abbandonati?
Perché stai tremando?

Morte, non dovevi osare prendere con te i bambini,
essi non sono amici tuoi, hai ucciso le loro risa.
Morte, perché hai preso gli innocenti?
Morte, dovevi cibarti della tua miseria.

Notte.
Trema la terra.
Giorno.
Trema la terra.

Il tempo è relativo:
la danza della distruzione
scandisce i battiti.

L'Apocalisse,
la polvere,
il sangue,
la terra trema,
il mondo trema,
non sento nient'altro:
nessun rumore nel mezzo di questi rumori.
C'è solo buio.

L'Apocalisse.
Ne sono la penosa cronista,
ne sono la testimone,
ne sono la sciagurata traumatizzata.
Quel rombo ha spezzato i miei timpani.
Ha fermato il mio cuore all'ora tiranna.
Ha prosciugato fiumi di lacrime.

La terra ballerina ci ha invitati alla sua danza macabra.
Siamo piccole pedine,
siamo sopraffatti,
Siamo esseri umani.

Trema.
Trema.
Trema ancora la terra.
Mio Dio, fermala!
Abbi pietà degli innocenti!
Punisci questa geografia insensibile che ci affama,
che ci fa del male,
che ci uccide.

Il tempo si è fermato per sempre.

6 aprile 2009

(versi ispirati all'immane tragedia che ha colpito in queste ore l'Abruzzo. Sono annientata da tale tragedia, tremo come una foglia. Perché tutto questo, perché? Ho passato l'intera giornata ad ascoltare notiziari, aggiornamenti di morte dal luogo della sciagura, ad osservare quegli edifici devastati. Non ho parole per descriverne l'orrore. Ripenso alle 3,32 quando la terra ha tremato: mi sono svegliata e per i primi 30-40 secondi non ho realizzato cosa stesse accadendo... sentivo un boato spaventoso, non ho nemmeno percepito il letto tremare, sentivo solo quel rumore pauroso. E' tutto troppo orrendo.)

mercoledì 1 aprile 2009

Marmo di statua, una pelle fredda

La schiena è fredda, è solo un solco, è solo fumo, è impalpabile.
La schiena bianca, la pelle è fredda accanto a me,
la pelle è fredda sulla mia pelle.
La notte è crudele e senza anima.
Le lacrime sono di deserto arido e incolto.
E' solo fumo la memoria, è solo menzogna.
La schiena bianca non è al mio fianco, è impalpabile illusione.
La mia pelle è fredda, quasi marmo.

Che statua lieta, lietamente impressa in una fissità gelida.

La pelle è fredda, è tanto fredda.