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"Ciò che conta è l'abitudine di imparare ad amare"

(Jane Austen 1775-1817)

La poesia d'amore...

Lizzie: Mi chiedo chi abbia scoperto che la poesia ha il potere di scacciare l'amore.
Darcy: Credevo fosse il nutrimento dell'amore.
Lizzie: Se l'amore è deciso e vigoroso, può darsi. Ma se è solo una vaga inclinazione penso che un misero sonetto lo faccia morire di fame.
Darcy: Cosa raccomandate dunque per incoraggiare i sentimenti?
Lizzie: La danza. Persino se il cavaliere è appena passabile.

Tratto da Orgoglio e pregiudizio

martedì 21 luglio 2009

Il tuo volto di pietra

Il tuo volto di pietra,
pietra che non ha volto;
e ci sono i due innamorati:
lui non conosce il volto di lei,
lei non conosce il volto di lui,
né la voce, né la consistenza del corpo.

Ma solo pietra.
Ma solo indifferenza.
Ma solo vuoto, in questa storia.

Non una lacrima di sorriso
che dia senso al nulla
che opprime il petto dei due innamorati,
privi delle rispettive anime.

Il tuo volto di pietra scruta assorto,
pietra che non ha volto.

22 luglio 2007

venerdì 3 luglio 2009

Il tuo nome, un'ultima volta

Ho pronunciato ancora una volta il tuo nome.
E mai più labbra di fuoco per te.

Sei un bacio gelido senza bocca.

Ho pronunciato in sofferte sillabe il tuo nome,
sgrammaticate alquanto!
A questo sei ridotto!
Un mucchietto misero di suoni senza significato.

Le vocali e le consonanti ti hanno abbandonato!
E io nel pronunciare l'eterna sventura del tuo nome...
ne dimenticavo al contempo le sillabe.
E al termine dell'ultima lettera...
tu eri scomparso per sempre:
evaporato gaiamente nell'aria.

Pare che l'essere senza sostanza fosse nel tuo destino!

Un'ultima volta, dopo tanto tempo,
ho pronunciato il tuo nome.
E non mi ha fatto male.

Mai più labbra d'amore per te.
Mai più labbra di sangue per te.

20 giugno 2009