E' stata una notte lunghissima,
vuota di respiri.
Ho rincorso i tuoi occhi per lungo tempo
senza mai afferrarne lo sguardo, la luce.
Blackout.
La mia vita è in apnea:
affogo, affondo, annego;
non sono un delfino.
E' una notte lunga come un'apnea.
E' una notte breve come una storia d'amore
da favoletta "Harmony".
Sono la principessa e sono senza ranocchio.
La carezza serale di giugno mi solletica,
mi solletica con una piuma giammai strappata da ala d'angelo.
Giammai angelo!
Un limbo in cui mi dibatto misericordiosa
alla ricerca di redenzione, fuga, salvifica pietà.
Un limbo asciutto dalla contaminazione del sentimento.
Non sarebbe più semplice ignorare la felicità e
stabilizzarsi comodamente in un limbo privo di emozioni
e sensazioni, in cui la passione è sconosciuta?
I poeti non sono mai felici:
non scriverebbero poesie, altrimenti, si dice;
sarà vero? Io non so, io non so...
Ma io sono prosa imprestata ai versi poetici.
Fatemi tornare analfabeta, è una supplica:
almeno queste emozioni di strazio non avrebbero nome.
Ma i miei Dei non mi ascoltano!
Ma le mie Muse non vogliono sentire ragione!
Sciocchi Dei, sciocchi!
Ditemi, l'amor tormentato di poeta-anima persa
ingrossa il vostro curriculum?
Ma io non sono Tibullo, Sulpicia o Saffo!
Mie Muse, diseredatemi pure!
Punitemi con orecchie d'asino,
rimandatemi a settembre.
Eppure, sì, mi sia consentito di terminare
questi miei versi di poetessa impostora:
questa poesia è stata scritta al buio,
dinanzi la finestra, la radio parla note inglesi,
in solitudine picchio la penna geroglifica
sul foglio di carta d'argilla, pessima qualità.
Poesia scritta in un buio color solitudine
che poteva essere giorno.
Tu, sì, mi rivolgo a te!
Lo sai chi sei, lo sai che sei tu.
Ecco le parole che ti appartengono
per diritto dinastico
e io te le appiccico addosso.
Malauguratamente amo.
Te.
E tu non sai. Ma sai ogni cosa.
Sai. Sai. Sai.
Ogni cosa.
Sei cieco e sordo.
Ci vedi e ci senti benissimo.
Leggi ogni curva di queste lettere
che si fanno parole per te.
Leggile!
E se mi comprenderai...
Le mie Muse mi offriranno ottime referenze!
E' stata una notte lunghissima,
e si è fatto già mattino.
Così presto?
(poesia scritta e postata in estate nell'altro blog, a grandi linee i suoi versi sono ancora attuali, nonostante i mesi passati e nonostante qualche piccolo cambiamento avvenuto nel frattempo... ma grosso modo è ancora attuale, credetemi: sono tutt'ora la principessa senza ranocchio...)
"Ciò che conta è l'abitudine di imparare ad amare"
(Jane Austen 1775-1817)
(Jane Austen 1775-1817)
La poesia d'amore...
Lizzie: Mi chiedo chi abbia scoperto che la poesia ha il potere di scacciare l'amore.
Darcy: Credevo fosse il nutrimento dell'amore.
Lizzie: Se l'amore è deciso e vigoroso, può darsi. Ma se è solo una vaga inclinazione penso che un misero sonetto lo faccia morire di fame.
Darcy: Cosa raccomandate dunque per incoraggiare i sentimenti?
Lizzie: La danza. Persino se il cavaliere è appena passabile.
Tratto da Orgoglio e pregiudizio
Darcy: Credevo fosse il nutrimento dell'amore.
Lizzie: Se l'amore è deciso e vigoroso, può darsi. Ma se è solo una vaga inclinazione penso che un misero sonetto lo faccia morire di fame.
Darcy: Cosa raccomandate dunque per incoraggiare i sentimenti?
Lizzie: La danza. Persino se il cavaliere è appena passabile.
Tratto da Orgoglio e pregiudizio
venerdì 24 ottobre 2008
Elegia d'amore contraffatta
Scritto da Silvia alle 15:47
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9 commenti:
La mia vita è in apnea:
affogo, affondo, annego.
Alza la testa, muovi le gambe, respira a più non posso, e nuota!
Non lasciare che la corrente ti trascini a fondo, reagisci e cerca di raggiungere la spiaggia!
i poeti non sono mai felici, altrimenti non scriverebbero poesie, non ci credo tanto, il dolore non è l'unica fonte di poesia, c'è la gioia, il cuore colmo di speranza, come quando tornavi dalla presentazione del tuo libro e hai scritto...bella anche questa poesia-prosa :), ma sono d'accordo con Katiu quando ti esorta a nuotare. A volte ci ostiniamo a cercare l'amore nel posto sbagliato e diventiamo blindate nei confronti di qualsiasi altro posto, dunque nuota con forza e vedrai che, un bel giorno durante il guado e quando meno te lo aspetterai, t'imbatterai in qualche ranocchio...lo stagno ne è pieno ;))
P.S.: per quanto riguarda il mio post, non sono sicura se somigli al regime o se lo siamo già...
Ti auguro un buon fine settimana.
Ti abbraccio
Che bella:-)
Il mondo è pieno di principesse senza ranocchio... ma credimi anche di ranocchi che aspettano il fatidico bacio che li trasformi in principi...
Un abbraccio:-)
Non è mai per caso che si è ciechi all'amore altrui.
Per quanto sia triste buttare al vento un sogno d'amore impossibile, è un bene farlo al più presto.
Un'ultima cosa: guardare bene sotto le foglie. Qualche ranocchio bisognoso di affetto si troverà facilmente.
;)
Bella poesia! Forse con il tempo che corre, i principi potrebbero nascondersi dietro altri animaletti, bisognebbe guardarsi attorno, e poi siamo nell'epoca dove le principesse ormai sposano i loro bodyguard e i principi sposano le attrici.... forse meglio.
Buon weekend!
Io tralascio qualsiasi commento avendolo già fatto nell'altro blog.
Un abbraccio.
buon weekend e ricorda che i poeti non sono nati per essere felici altrimenti non potrebbero essere poeti e svelare le passioni umane attraverso la poesia... più soffrono e più sono bravi!
Sono belle le tue creazioni. Sai unire le parole giuste e far provare quello che descrivi.
Dico che sei brava.
wowowow grande ti sei fatta fare da Viola lo sfondo!!
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